Benny Manocchia

Provengo da una famiglia di giornalisti: mio padre Francesco, i miei fratelli Lino e Franco e, oggi, mio nipote Giampiero.

A 17/18 anni cominciai a collaborare con le pagine regionali del Corriere dello Sport, il Momento e Momento Sera. Nel 1955 emigrai negli Stati Uniti e, dopo un periodo di orientamento cominciai a collaborare con il settimanale ABC.

Da free-lance ho anche scritto numerosi articoli per la Domenica del Corriere e la Tribuna Illustrata, oltre a inchieste per altre pubblicazioni italiane.

Poi firmai il contratto come corrispondente con Rusconi, con il quale sono rimasto fino a quando non passò la mano ai francesi; seguirono molti anni con Gioia, Gente, Gente Motori, Scienza e Vita Nuova ed il quotidiano La Notte.

Nel 1971 pubblicai il mio primo libro “Il prete di Cosa nostra”, pubblicato dalla MEB di Torino, di cui si parlò molto, fin sulle pagine del Corriere della Sera. Seguìrono “Indagine su 10 squillo di lusso” e “Voodoo”, nato da un’inchiesta che svolsi ad Haiti. Scrissi infine la biografia di Lana Turner, che fu pubblicata a nome di Lana con, in copertina, la dicitura “traduzione di Benny Manocchia”.

Cronache americane - Da Manhattan a Papeete, passando per la Casa Bianca

Benny Manocchia torna indietro con la memoria e ci racconta l'America per come l'ha vissuta: tra interviste a personaggi famosi, elezioni, viaggi ed emozioni riesce a farci respirare l'aria di un'epoca non molto lontana. Dagli anni '50 all'11 settembre, in una terra che vedeva gli italiani come fumo negli occhi, Benny ci presenta gli States in una maniera del tutto personale. Tra immagini e parole tutto quello che non sapete sugli Stati Uniti.