Antonio Lucarini

Nato il 6 gennaio del 1963, Lucarini è laureato sia al DAMS di Bologna che in Filosofia all’Università di Macerata. È stato assistente alla regia a Roma ed è un filmmaker professionista (autore di parecchi spot, documentari, corti e videoclip).
Ha fondato una piccola compagnia di teatro che mette in scena i suoi testi, recitando spesso anche come attore principale. Dal 2006 Lucarini gira la sua regione con i suoi spettacoli teatrali. Le sue storie bizzarre e spesso grottesche e il suo universo inquietante, surreale e bislacco, hanno colpito, nel corso degli anni, diversi addetti ai lavori/giornalisti.
Ha scritto e rappresentato nove spettacoli teatrali in importanti teatri delle Marche, quattordici soggetti per il cinema e due sceneggiature complete: Jenny sembrava felice e Come fosse niente.
Strana Rana è il suo primo romanzo, nato da un suo vecchio soggetto cinematografico trasformato in letteratura.

Strana rana

Il romanzo narra, in modo non lineare, la storia di Lara Santini e Claudia Meloni. Le due donne si ritrovano nel reparto oncologico dell’ospedale di Pavia, dove entrambe dovranno subire l’asportazione di un fibroma maligno all’utero. Non si vedevano più da molti anni. Lara è diventata una parrucchiera e Claudia una cantante di brani d’autore lugubri e malinconici. Ambedue sono sole e abbandonate dal destino e da chiunque. Il loro incontro è l’occasione per ricordare il loro malinconico passato e la gara di nuoto, i duecento metri rana di un campionato giovanile, che le ha separate. Dopo essersi odiate ferocemente per anni, le due donne entrano in uno stato d’empatia ossessiva e paranoica, fino a un’identificazione quasi totale che le porta a vendicarsi dei simboli del loro crudele passato: Giulia Tulli, perfida tutrice di Lara, Giancarlo Lucidi, discografico compagno di Claudia e Marzia Simoni, cugina di Claudia ed eletta a simbolo del tradimento. Alla fine del romanzo solo una fra Lara e Claudia resterà in vita (forse), in un finale temporalmente straniante che mette in dubbio la realtà di quanto narrato, il tutto tra sogni, deliri ed elementi musicali barocchi, ma soprattutto incubi, incubi da cui le protagoniste non si libereranno mai, neanche con la morte.