Parliamo di parole con … Michela Zanarella (a cura di Vinicio Salvatore Di Crescenzo)

Gli editori credono ciecamente, con apriorismo razzistico, che la poesia sia tabù per la libreria. E lo credono anche i librai. (Alberto Bevilacqua)
Michela Zanarella, poetessa, vincitrice del premio internazionale “Creativity prize” al Naji Naaman’s Literary Prizes 2016, dà una lezione di stile ai librai e agli editori, dimostrando che la poesia è patrimonio di tutti. La poesia è universale, supera i confini, le lingue e le differenze di razza e di religione.

parole-escluse-200x300Si parla di parole escluse, parole cioè che cercano una propria collocazione all’interno del loro spazio di creazione. In che misura riescono a garantire gli accostamenti giusti al loro contesto e come si fanno riconoscere come “escluse” dai canoni standard?
Si tratta di parole in disuso, che non rientrano più nella quotidianità della lingua scritta o parlata, sono termini spesso accantonati, dimenticati, alcune volte senza un motivo preciso. Abbiamo cercato di proseguire un percorso legato alla SpamArte, movimento artistico ideato da Vittorio Pavoncello diversi anni fa, ovvero ricollegandoci proprio al concetto di spam, l’invio nella casella di posta di messaggi ‘spazzatura’. Ma possono essere anche parole taciute, per pudore o timore di affrontare argomenti ‘fastidiosi’. La raccolta che presentiamo è molto particolare, non è un’antologia, è un progetto editoriale che coinvolge sei autori dagli stili molto diversi, è un lavoro di squadra molto asimettrico, sono echi che si intersecano, si fondono e si discostano per poi formare una coralità insolita. C’è stato un vero e proprio montaggio nella sequenza poetica, nell’ordine dei testi e nella scelta strutturale delle pagine. Ognuno di noi ha cercato di trovare le parole ‘escluse’ secondo la propria identità espressiva, tenendo conto del ruolo del poeta, dell’emarginazione sociale, dei tanti senza voce, esclusi a loro volta dalla collettività, considerando ciò che avviene intorno a noi, nella complessità dell’esistenza.

Siamo di fronte a componimenti che creano una concezione della poesia al di fuori degli spazi concessi, viaggiano cioè nella stessa direzione garantita da un insieme di elementi prefissati, ma su un binario parallelo a quelle cosiddette “conformi” ad un certo stile. L’obiettivo che si prefiggono è sempre quello di raggiungere un livello emozionale di una certa importanza o vogliono essere esclusi anche da questo fattore per non perdere la loro originale identità?
Posso rispondere in riferimento alle poesie che ho scritto, personalmente ho lavorato più sulle emozioni, sul ricordo, quindi le mie parole sono ‘escluse’ da una volontà di non voler ripercorrere situazioni dolorose, sono spesso fatte di silenzi, dialoghi interrotti, non comunicatività. Quindi l’obiettivo è sì di raggiungere il cuore di chi le ascolta, ma allo stesso tempo di chiudersi in qualcosa di intimo, a volte inavvicinabile. E’ il lettore comunque a decidere se le parole che abbiamo concepito sono da escludere o meno, è lui a scegliere.

In “Dialoghi infranti”, esegui un’accurata analisi sul rapporto tra i ricordi e le parole, allorquando quest’ultime, attraverso un dialogo infranto, sono riconducibili ed assimilabili a nuvole distratte custodi di segreti. Riesci con garbo e discrezione a unire elementi naturali alle riflessioni più profonde. Il tuo spazio d’azione è soprattutto questo?
Si, hai colto perfettamente la mia intenzione. Mi affido agli elementi della natura per trovare le parole adatte ad esprimere un ricordo, o almeno per tentare di ripercorrerlo. Dietro ad ogni singolo vocabolo c’è un mondo, e tutto quello che si lega a quel termine spesso non si vede, è solo intuibile. Le parole hanno una forza, un potere incredibile, e le considero proprio come vento, nuvole, albe o nuvole sparse nel cielo.

Chi fa poesia, cerca con ogni sforzo la massima percezione possibile nei confronti di ogni sensibile vibrazione emotiva assorbita, narrando con estrema precisione quali siano i propri stati d’animo ad essa collegati, e farlo in maniera totale non è sempre così facile. Ti sei sentita a tuo agio anche in questo contesto, dove le parole erano contenute in uno schema ben preciso e fine a se stesso?
E’ stato piuttosto semplice, perché pur seguendo una tematica ben precisa, mi sono lasciata guidare dall’istinto creativo, dalla libertà della poesia. A volte avere un punto di riferimento può essere uno stimolo da cui partire per sviluppare le proprie sensazioni, l’ho trovato qualcosa di importante per capire fino a che punto la poesia può spingermi a sperimentare, a trasformare codici emozionali.

Le collaborazioni, come nel caso di questo “Parole escluse” con altri autori, il cimentarsi in composizione di opere che possono apparire “originali” nel tema e mai sperimentate prima e soprattutto l’unione in un unico volume di vari stili, ognuno estremamente personale anche se di argomento affine, sono sinonimo di maturazione artistica? E se si in che misura è bene combinare le proprie “capacità individuali” in un unico volume?
Lavorare in un progetto di scrittura collettiva è sicuramente qualcosa che va ad arricchire il percorso di ognuno di noi. Ci siamo confrontati, ascoltati, abbiamo cercato di dare priorità all’insieme, pur mantenendo lo stile che ci appartiene. E ne è uscito un volume a mio parere originale, fuori dagli schemi, che rappresenta un rinnovamento per la diversità di linguaggio, per il ritmo e la varietà di suoni e immagini. E’ interessante mettersi alla prova in un contesto che porta allo scambio di idee, anche contrastanti, dando un tocco di unità. Ho vissuto questa esperienza come opportunità di crescita, di maturazione, e penso sia necessario ad un certo punto, interagire con altri autori, proprio per aprirsi a nuovi orizzonti.

Zanarella_foto Cony Ray

Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel 1980, è cresciuta a Campo San Martino (PD), dal 2007 vive e lavora a Roma.
Ha iniziato a scrivere poesie nel 2004 e da allora ha pubblicato vari libri: “Credo” (2006), “Risvegli” (2008), “Vita, infinito, paradisi” (2009), “Sensualità” (2011), “Meditazioni al femminile” (2012), “L’estetica dell’oltre” (2013), “Le identità del cielo” (2013), in Romania è uscita la silloge “Imensele coincidente” (2015), sempre per ARTeMUSE ha pubblicato “Tragicamente rosso”, silloge contro la violenza con incluso il monologo teatrale. (2015), per Progetto Cultura ha pubblicato il volume “Parole escluse” (2016). Per la narrativa ha pubblicato il libro di racconti “Convivendo con le nuvole” (2009) e la biografia della cantautrice Linda d “Nuova identità. Il segreto” (2015). Molte sue poesie figurano in antologie a tiratura nazionale. La sua poesia è tradotta in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo e giapponese.
Alcuni articoli specifici sulla sua vocazione poetica sono presenti in quotidiani quali «Il Mattino» di Padova, «Il Gazzettino» di Padova, «Il Padova»; in mensili come quali «Passaparola», in trimestrali come «Orizzonti» distribuito da Feltrinelli.
Ha diretto la collana poesia ARTeMUSE, collabora con la rivista internazionale “Orizont Literar Contemporan”, la rivista di letteratura “Euterpe” e “Poeti nella società”, da free lance con la Free Lance International Press. E’ nella redazione di Laici.it e Periodico Italiano Magazine.
Membro di Giuria in vari concorsi letterari tra cui “Ponte Vecchio-Firenze”, “L’arte in versi” “Saltino-Vallombrosa”, “Nuovi occhi sul Mugello”, “Città di Latina”, “Un libro amico per l’inverno”, “Memorial Guerino Cittadino”, “Premio Città di Fermo”, “Premio Internazionale di Poesia Don Luigi Di Liegro”, “Premio AlberoAndronico”.
È Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze” e responsabile della sezione musica di Flipnews. Il sito ufficiale: www.michelazanarella.it

DSCN3115Vinicio Salvatore Di Crescenzo nasce a Fondi (LT) nel 1961. Naturalmente portato per le materie artistiche in generale, affina ed arricchisce le proprie qualità e capacità partecipando dapprima a corsi di disegno e pittura, successivamente frequentando per svariati anni corsi di musica per lo studio del pianoforte. Si dedica infine con maggiore intensità e passione alla composizione di racconti brevi e in particolare, in maniera più incisiva, alla poesia. Acuto e riflessivo osservatore, di grande sensibilità ed efficace ricercatore di quei lati oscuri e inesplorati del mondo circostante, inizia fin da subito ad occuparsi della descrizione di quegli elementi che riescono a “catturare” nell’animo sensazioni, emozioni e quanto di più apprezzabile nasca dalla percezione umana nei confronti degli elementi della vita. Fa della poesia il proprio sfogo artistico, attraverso la quale narra i propri stati d’animo e le proprie sensazioni, naturali e spontanei sentimenti, che molto spesso si ritrovano anche nelle coscienze del singolo lettore.