A me la parola . Breve storia del cinema giallo italiano – a cura di Roberto Ricci

Quando nasce il cinema giallo in Italia?
Non è facile dare una risposta precisa, anche se per la maggior parte degli appassionati l’avvento del genere è nel 1970, anno in cui debutta un giovanissimo Dario Argento con il film L’uccello Dalle Piume Di Cristallo.

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È anche vero però, che di gialli in Italia se ne sono fatti anche prima.
Cito ad esempio alcuni film: Labbra Serrate di Mario Mattioli (1942), Ossessione di Luchino Visconti, uscito lo stesso anno, Un Maledetto Imbroglio di Pietro Germi (1959) e La Ragazza Che Sapeva Troppo di Mario Bava (1962).

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La struttura di questi lavori, però, varia dal drammatico al giallo rosa, per essere veramente considerati nel genere del quale parliamo.
È lo stesso Bava a girare due anni dopo il primo vero giallo Italiano, con l’assassino dai guanti neri, omicidi violenti e una suspense quasi insostenibile: Sei Donne Per L’assassino.
Considerato ancora oggi un cult movie, all’epoca della sua uscita non riscosse un grande successo e per questo motivo, la produzione di questo genere si fermò.
Come detto prima, il primo vero successo è nel 1970 con l’avvento di Dario Argento.

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Il regista romano, riprende le tematiche e le atmosfere del film di Bava, perfezionandole con uno stile personale e originale.
Con i successivi film, Il Gatto A Nove Code e Quattro Mosche Di Velluto Grigio, entrambi usciti nel 1971, il successo è ancora più grande, al punto che escono tantissime pellicole fotocopia già dai titoli.
Ne cito alcuni: Una Farfalla Con Le Ali Insanguinate, La Coda Dello Scorpione, L’iguana Dalla Lingua Di Fuoco, La Tarantola Dal Ventre Nero, usciti nel 1971, oppure, Gatti Rossi In Un Labirinto Di Vetro (1974) e altri ancora di scarso valore.
Tra questi però, ci sono titoli particolari e belli : Cosa Avete Fatto A Solange? di Massimo Dallamano e Mio Caro Assassino di Tonino Valeri e soprattutto Non Si Sevizia Un Paperino di Lucio Fulci, tutti e tre del 1972.

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Sebbene richiami nel titolo i film di Argento, la pellicola di Fulci è un giallo assolutamente da vedere, per chi volesse avvicinarsi a questo genere cinematografico.
La scena dell’uccisione di Florinda Bolkan, con il sottofondo della canzone di Ornella Vanoni “Quei Giorni Insieme A Te”, è ancora oggi disturbante.
Fulci, riesce a trattare il genere come pochi, diventando in seguito un altro grande maestro del genere, anche se preferirà specializzarsi più nell’horror che nel thriller.
L’avvento però di questi film fotocopia, irriterà notevolmente Argento, che si troverà a sostituire il titolo già scelto per il suo nuovo giallo.
La Tigre Dai Denti A Sciabola, diventerà invece Profondo Rosso, e secondo chi scrive, mai scelta fu più azzeccata.

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Il capolavoro di Argento esce al cinema il 7 Marzo del 1975, con un incasso di 3.709.723.306 lire (dati Cinetel), facendo entrare il regista nella storia del cinema.
La colonna sonora dei Goblin, ha lo stesso enorme successo del film e il disco si piazza per parecchie settimane, al primo posto della hit parade.

L’anno successivo, esce un altro grande giallo di successo: La Casa Dalle Finestre Che Ridono di Pupi Avati, che consiglio assolutamente di vedere, come anche, altri due bellissimi film: Sette Note In Nero di Lucio Fulci e Il Gatto Dagli Occhi Di Giada di Antonio Bido, entrambi del 1977.
Titoli imperdibili per chi volesse avvicinarsi al genere.
Piano piano purtroppo, il genere inizia a scemare e vengono prodotti sempre meno gialli.
A tenere in mano la situazione è sempre Dario Argento, che dopo una parentesi horror durata qualche anno, ritorna al giallo classico con Tenebre (1982), dove in una sequenza, fa letteralmente a pezzi Veronica Lario, prima che diventasse la signora Berlusconi e la scena tagliata da tutti i successivi passaggi tv del film.
Seguono Opera (1987), Trauma (1993), Nonhosonno (2001) e Il Cartaio (2004), poi purtroppo, anche il regista romano faticherà a produrre nuovi lavori di valore.
Qualche sporadico tentativo di ridare vita al genere durante questi anni, arriva anche da altri registi: Bugie Rosse di Pierfrancesco Campanella (1994), Occhi Di Cristallo di Eros Puglielli e Il Siero Della Vanità di Alex Infascelli, entrambi del 2004.
Altri giovani autori come Luigi Pastore, Federico Zampaglione, Gabriele Albanesi o Lorenzo Bianchini, in questi ultimi anni hanno realizzato con non pochi sacrifici alcuni pregevoli lavori, purtroppo con scarse soddisfazioni.
Ci sarà una rinascita del cinema di genere in Italia?
La risposta è difficile.
Forse ci si dovrebbe chiedere, se ci sarà una rinascita del cinema in Italia, visto che a riempire le sale, sembra essere soltanto Checco Zalone e pochi altri.
Nessuna polemica per carità, ma lo standard qualitativo di questi film, non mi sembra essere particolarmente eccelso.

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Roberto Ricci è uno scrittore, autore di un ottimo libro, Respiro tagliente, un chiaro e sentito omaggio al giallo all’italiana, da cui è stato tratto un cortometraggio “Il cappotto ” realizzato a Lucca, e “Guanti neri”, altro cortometraggio apprezzatissimo
Attualmente sta lavorando a un nuovo romanzo. Oltre all’attività di scrittore  fa il parrucchiere nella sua Ancona, infatti viene simpaticamente chiamato il parrucchiere del brivido .