Goffaggini erotiche e il Workshop “Siamo tutti scrittori” – Inscripta

!7 settembre 2016

Una data importante per la  casa editrice Le Mezzelane. E’ stata la nostra prima uscita ufficiale. Una cornice splendida l’antro della Villa della Preside Parisi, con il suo giardino sullo sfondo. Ci hanno accolto persone straordinarie: Maria Rosaria Ferrara, Carmine Guida e la sua consorte, Sara Pinna e tutte le persone NUMEROSE intervenute alle presentazioni.

Abbiamo presentato quattro autori: Anton.Francesco Milicia, Marco Mazzanti, Antonella Cataldo, Pierpaolo Ardizzone. card4-caserta card1-casertacard5-caserta card6-caserta

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E proprio del Worshop voglio parlarvi. In fondo, dietro i nostri autori, si intravede una slide che abbiamo proiettato durante il workshop. L’intero video potete trovarlo sul nostro canale Youtube.

Abbiamo parlato in grandi linee di come si scrive un romanzo. Tutte informazioni rintracciabili in maniera più approfondita sul manuale di scrittura “Goffaggini erotiche e involuzioni prosaiche – Elementi di stile per novelli scrittori di romanzi erotici”. Un manuale, in realtà, fruibile da qualsiasi scrittore, non necessariamente del genere erotico. Una guida divertente, ma anche tecnica.

Tra il pubblico del Workshop, oltre a numerosi scrittori, c’era un numero interessante di ragazzini e proprio da questi ultimi ho avuto una risposta interessante, arrivata in redazione proprio in questi giorni.

E’ stata una sorpresa graditissima! I ragazzi, che frequentano ancora la scuola dell’obbligo primaria, hanno svolto alcuni degli esercizi di scrittura creativa che avevo proposto alla fine del Workshop. E’ con vero piacere che vi presento i loro scritti.

Michela Guida – L’Amore trionfa     

Una giovane ragazza si innamora di un uomo molto più grande.Quando lui la lascia ,la ragazza cade in depressione e decise così di togliersi la vita ma per l’ultima volta peró voleva andare a mangiare nel suo ristorante preferito.Quando ordinó il cibo le   portarono anche un biscotto della fortuna dovec’era scritto:”Ogni fine segna un inizio”.La ragazza così pensó e ripensó e alla fine prese una decisione non  poteva togliersi la vita per un ragazzo che neanche la guardava in  faccia e decise anche di non poter continuare cosi……

decise di cambiar vita perchė se averse continuato così  non sarebbe andata da nessuna parte,  uscì alla ricerca di nuove  amicizie e chissà forse anche di un nuovo ragazzo.Appena lo trovò iniziarono ad uscire ma ad un certo punto la ragazza vide che neanche questo ragazzo era giusto  per lei perchė lui  la tradiva con altre ragazze e così la sua depressione aumentó. Tutto questo non la fece arrendere e continuó a cercare l’amore.

Quando lo ebbe trovato capì che quello era il ragazzo giusto. Non guardava altre ragazze se non lei,la rispettava e insieme facevano tante cose insieme.La loro unione era felice e decisero quindi di sposarsi,viaggiare molto.  Ebbero dei bambini belli come I due genitori.

Arianna Campanino – L’amicizia fa bene

Michele era un giovane ragazzo diciassettenne che frequentava un liceo musicale. Michele non era mai stato molto capito dagli altri. Lui non era come gli altri. Non era molto aperto, non parlava quasi mai con nessuno e faceva molta fatica a stare con le altre persone. Era davvero alto però si sentiva molto impotente. Michele portava un gran peso sulle spalle, una grande cicatrice interiore. E di questo non ne parlava con nessuno. Michele non era quasi mai felice, ma nessuno riusciva a capirlo. Lui nascondeva tutto.

Un giorno, arrivato in classe, notò che un ragazzo lo fissava.

Forse aveva capito qualcosa.

Le lezioni finirono e Michele, come sempre, si sedette sulla panchina del piccolo e grazioso parco subito dopo il liceo, ascoltando un po’ di musica.

Chiuse gli occhi, lui era lì, solo lui e la dolce voce di Amy Winehouse che usciva forte dalle cuffiette. Ad un certo punto si sentì picchiettare la spalla. Stoppò la musica e aprì gli occhi.

Trovò accanto a sé il ragazzo nuovo, che nella mattina lo stava fissando.

Il biondo tese la mano al moro.

“Piacere, io sono Nelson” disse sorridendo.

Michele gli strinse la mano.

“Io sono Michele” rispose il moro accennando un piccolo e falso sorriso.

Ci fu qualche attimo di silenzio tra i due. D’altronde non si conoscevano. Di cosa potevano parlare?

“Cosa ascolti?” chiese Nelson a Michele.

“Amy Winehouse” rispose Michele spostando lo sguardo sul cellulare.

“Wow, io l’adoro!” esclamò Nelson.

Michele sorrise, questa volta però era un sorriso vero. Almeno aveva trovato qualcuno con i suoi stessi gusti.

Passò qualche mese, Michele e Nelson diventarono sempre più amici.

Michele cambiò leggermente.

Adesso sorrideva più spesso.

Nelson era davvero riuscito a far cambiare Michele.

Ma il peso sulle spalle che portava Michele da tanti anni non passava.

E lui voleva soltanto liberarsene.

Nelson sapeva, dalla prima volta che vide Michele, che c’era qualcosa che non andava.

Michele era prigioniero di se stesso.

Un giorno, Nelson decise di chiamare Michele.

“Possiamo vederci al parco dietro al liceo tra cinque minuti?” chiese.

“Okay” rispose Michele molto semplicemente.

Michele arrivò al parco e trovò Nelson seduto sulla panchina che lo aspettava.

Cominciarono parlando del più e del meno, poi pian piano la loro conversazione divenne sempre più intima. Fu solo verso la fine, quando stavano per lasciarsi, che Michele gli disse:

“Voglio proprio dirtelo. La mia fatica a stare con gli altri deriva da una vecchia ferita: la perdita di mia mamma quando ero ancora bambino. Io con lei parlavo sempre, poi lei è mancata… e a me sono mancate le parole!”

In quel momento la commozione li prese. Nelson sentì che quel che gli aveva confidato l’amico era molto importante e avrebbe rinforzato la loro amicizia per sempre. Michele si rese conto che con quella confidenza la sua antica cicatrice era diventata un po’ meno visibile e pian piano poteva anche scomparire.

Si lasciarono felici nell’attesa di rivedersi l’indomani.

Osvaldo Parente – IL PIANTO MAGICO

Luna era una ragazza bella, solare e scherzosa che purtroppo aveva perso i suoi genitori e viveva con sua zia materna. Era gennaio e Luna ebbe la tristissima e sconcertante notizia, ricevuta attraverso una e-mail, che il suo grande amore, un uomo molto più grande di lei, l’ aveva lasciata. Da quel momento, Luna cadde in depressione, non riusciva a mangiare e a volte riusciva persino a non dormire. Dopo ben una settimana passata sul divano finalmente uscì da casa per andare al suo ristorante preferito di nome “LA FORTUNA DI CHANG”. Dopo aver pranzato, Luna prese un biscotto della fortuna e quando lo aprì lesse la frase che diceva: “OGNI FINE SEGNA UN INIZIO”. Luna rimase immobile a pensare per qualche secondo e subito si sentì rinata, allegra e realizzò che ormai aveva dimenticato la sua precedente relazione. In quel momento, decise di iniziare una nuova vita. Il giorno dopo andò a consultare la libreria della zia e prese un libro che si intitolava “TUTTO PUO’ CAMBIARE” e proprio quel libro la indirizzò verso il cambiamento che tanto desiderava. Luna lo lesse in un solo giorno e proprio in quel giorno scoprì che lo scrittore di nome Alberto Rossini viveva ad un centinaio di chilometri dalla sua città. Il mattino dopo, al sorgere del sole, Luna era già nell’auto di sua zia e partì. Dopo circa un’ora, Luna era davanti a casa di Alberto; bussò e aprì un uomo alto, bello con occhi verde smeraldo e labbra carnose; ma, la prima cosa che Luna notò fu una bandana che aveva sul capo. Luna si presentò, lui la fece entrare e cominciarono a parlare del libro e di come gli era venuta l’ispirazione. Così, iniziarono a conoscersi meglio, Luna gli diede il suo indirizzo, ma non ebbe il coraggio di chiedere il perché della bandana. Il giorno dopo Alberto andò a casa di Luna, si presentò alla zia di Luna e continuarono a parlare del libro. Alberto raccontò anche a Luna che aveva quella bandana perché aveva avuto un tumore al fegato, Luna in quel istante non pensò a nulla e fece finta di niente, tra loro ormai c’era una relazione. Il giorno dopo fu speciale per Luna che diede il suo primo bacio al suo vero grande amore. La relazione continuava felicemente tra chiacchierate e picnic. La notte del tredici novembre fu per Luna orribile: erano le cinque del mattino quando ricevette una chiamata dai genitori di Alberto, che le chiedevano di andare in ospedale perché il ragazzo aveva avuto un arresto cardiaco. Luna si precipitò in ospedale, ma ormai era tardi, Alberto era morto. Luna scoppiò a piangere, ma stava per accadere qualcosa di magico, non era ancora la fine…quando Luna credeva di non avere più lacrime e fiato, la forza dell’amore che provava risvegliò Alberto che fu dichiarato fuori pericolo. Quello era un nuovo inizio per entrambi. La loro storia sarebbe durata per sempre.

 

Giorgia Valentino – A TEMPO DI MUSICA
Un bel giorno di settembre a Campobello di Mazara, un paesino in Sicilia in provincia di Trapani, nacque Daniele, un bambino molto solare e carino. Purtroppo a soli due anni rimase orfano dei genitori e quindi andò a vivere dai nonni. Daniele aveva una piccola chitarra con cui suonava e faceva dei “concerti” a casa dei nonni. Quando seppe che anche il nonno era un chitarrista era super esaltato e iniziò a prendere lezioni da lui quasi tutti i giorni. Mano a mano che Daniele cresceva iniziò a fare piccoli spettacoli musicali in spiaggia e per guadagnare qualche soldo, dato che a casa avevano dei problemi economici.
A sedici anni Daniele perse anche il nonno e quella fu la perdita peggiore che ebbe in tutta la sua vita. Nonostante questo lui continuò a suonare perché il nonno lo avrebbe sempre aiutato dal suo cuore.
Il tempo passava e Daniele divenne sempre più bravo, talmente tanto che iniziò a suonare anche altri strumenti come la tastiera e la batteria.
Un giorno, mentre era al mare, sentì della musica da lontano e, quindi, iniziò a camminare per tutta la spiaggia fino a quando non vide davanti a sé un palco grandissimo dove tutti i ragazzi che volevano, potevano cantare e suonare, ed erano pagati da un’associazione artistica.
Poi Daniele pensò che questo posto era troppo lontano dalla casa della nonna che si trovava a qualche chilometro da lì, e decise che quando sarebbe diventato maggiorenne a settembre avrebbe lasciato la nonna con qualche parente e si sarebbe trasferito più vicino a quel posto.
Il giorno del suo diciottesimo compleanno gli regalarono un’automobile e lui la sera stessa andò nel centro del paese a sentire un concerto. Circa una settimana dopo si trasferì a vivere in una casa che aveva affittato in Via Tokio che era più vicina al palco della spiaggia.
Il paese era formato da tante vie e la spiaggia era a meno di duecento metri dalla sua casa. I suoi luoghi di ritrovo erano il bar nel centro, la spiaggia e Tre Fontane, un paese vicino Campobello.
Un giorno, girando per le vie, si ritrovò in Via Brasile dove conobbe un gruppo di tre ragazzi che amavano suonare.
Passarono alcuni mesi e, mentre Daniele era in casa a provare, sentì bussare alla porta: erano i tre ragazzi di Via Brasile che gli chiesero di formare una band.
I tre ragazzi si chiamavano Raffaele, Luca e Marco. I quattro provarono nel garage di Daniele che era abbastanza spazioso per far entrare tutti gli strumenti.
Daniele cantava e suonava la chitarra, Luca suonava la batteria, Raffaele la tastiera e Marco il basso.
Decisero il nome della band, ossia “I Trapanesi” e fecero il loro primo concerto in spiaggia e andò piuttosto bene dato che tutti i componenti della band avevano precedenti musicali .
Alla fine del concerto si presentò a loro un discografico dicendo che voleva produrre un disco con le loro canzoni. I ragazzi non esitarono neanche un momento ad accettare.
Un anno dopo i loro dischi ebbero un gran successo nelle vendite. Daniele con i soldi guadagnati comprò una nuova casa alla nonna e tornò a vivere con lei.
Daniele Scarano – Una nottata burrascosa15 febbraio 2002 ore 19:47, New York; fuori nevica e John rilassato sorseggia un bicchiere di whisky guardando un bel film poliziesco. All’improvviso sente bussare alla porta; lentamente si avvicina ad essa, la apre e un signore, dal volto cupo di cui John non riesce a vedere la faccia a causa della troppa neve, gli chiede di aiutarlo a dare una spinta all’auto bloccata nella neve e John, anche se a malincuore, accetta. Una volta fuori John viene scaraventato a terra dallo straniero di corporatura robusta rispetto a lui; allora questi cerca di entrare in casa ma John con uno sgambetto glielo impedisce, così incomincia una vera e propria lotta fra i due su cui ha la meglio John. Lo straniero ormai stremato e addolorato estrae a malapena una pistola Colt M1911 e mira al cuore di John, ma a causa della poca visibilità il colpo arriva poco a destra al cuore; John così cade sull’asfalto bianco in fin di vita. Così lo straniero entra in casa la deruba in fretta e scappa. Intanto John per oltre mezz’ora rimane in fin di vita disteso sull’asfalto fin quando un passante lo vede e lo soccorre. Sono le 21:00 esatte quando John viene trasportato in ospedale, gli viene salvata la vita ma la pallottola non fu estratta e ancora oggi dopo 14 anni è ancora insieme a lui.

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Il Direttore Editoriale
Rita Angellelli